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Risparmio energetico
Per risparmio energetico, in senso stretto, si intende il risparmio di fonti energetiche utilizzabili, quindi si intende il risparmio di petrolio, metano, combustibili solidi e materiali fissili. Questo perché in massima parte le fonti energetiche rinnovabili non si possono risparmiare, ad es. non si può risparmiare l'energia solare o il vento che soffia.
Le stesse fonti rinnovabili quindi spesso possono essere un mezzo di risparmio energetico: il loro utilizzo può ridurre il consumo di fonti energetiche altrimenti utilizzabili. Quindi il risparmio energetico è una forma di energia rinnovabile, e viceversa.
Il risparmio energetico è un fine, mentre l'utilizzo razionale dell'energia è il mezzo o il metodo che permette, nella pratica, di ridurre il consumo di risorse energetiche altrimenti utilizzabili.
Esempio di utilizzo razionale dell'energia: investendo per coibentare meglio la casa si ottiene un minor consumo di combustibili.
Il 31% dell'energia elettrica e il 44% dell'energia termica (combustibili) vengono utilizzati in ambito residenziale, in uffici e aree commerciali. Buona parte di queste fonti energetiche sono destinate alla climatizzazione dei locali (riscaldamento invernale e raffrescamento estivo). Altra voce importante di spesa energetica è rappresentata dagli elettrodomestici ed apparati elettrici ed elettronici come tv radio, computer ecc. Anche i frigoriferi hanno una considerevole necessità di energia mentre l'illuminazione rappresenta una una piccola quota dei consumi totali (circa il 2%) ma non irrilevante, in quanto rappresenta comunque il 15% dei costi dell'energia elettrica mediamente consumata in interni civili
Quindi, sul 100% di energia finale consumato in casa, soltanto il 2% serve all'illuminazione, il 5% per cucinare e per gli elettrodomestici, mentre il 15% per il rifornimento di acqua calda e il 78% per il riscaldamento, se poi si ha un impianto di raffrescamento/condizionamento estivo si deve aggiungere un buon 25% in più di consumi energetici
Attualmente in Italia il fabbisogno energetico negli edifici complessivo è quantificabile mediamente in 300 kWh/m²/anno, come già detto buona parte di questa energia è termica (riscaldamento locali e acqua calda) per cui buona parte è persa come dispersioni termiche verso l'ambiente.
Per capire la situaizone italiana basta confrontare i consumi energetici degli edifici in Italia, Svezia e Germania. In Svezia lo standard per l’isolamento termico degli edifici non autorizza perdite di calore superiori a 60 kWh al metro quadro all’anno. In Germania le perdite sono mediamente di 200 kWh al metro quadro all’anno. In Italia si raggiungono punte di 500 kWh/m2/anno!
Se l'Italia si allineasse agli standard svedesi il riscaldamento degli ambienti nel nostro paese scenderebbe dal 30 al 4% degli attuali consumi energetici. Se ci limitassimo agli standard tedeschi si ridurrebbe a circa il 12%.
Da notare che la Germania e ancor più la Svezia sono molto più a nord, con temperature invernali più basse e consumi più elevati e, quindi, le stime del 4% e del 12 % sarebbero più basse.
Consigli
Impianto di riscaldamento e di condizionamento
Il fabbisogno energetico per tale impianto rappresenta più della metà del costo di una bolletta media. Il riscaldamento è la maggiore causa dell’inquinamento delle nostre città.
Sistema di tubazioni
Altro accorgimento da adottare è quello di isolare termicamente il sistema di tubazioni che convoglia i fluidi caldi fino ai vari ambienti della casa: la dispersione termica lungo questo percorso incide notevolmente sui costi energetici, si stima un risparmio fino a 140 €/anno.
Regolazione temperatura ambiente
installare un sistema di regolazione della temperatura ambiente per mantenere una temperatura costante di 20° permette un notevole rispariomio.
Un grado in più in casa equivale ad aumento dei consumi del 7%
L'utilizzo di cronotermostati in impianti individuali o di termoregolatori con ottimizzazione e di valvole termostatiche ai radiatori permettono di raggiungere facilmente questi scopi
Manutenzione impianto
L'utente medio di un impianto di riscaldamento è anche un'automobilista che destina alla sua auto molte più attenzioni. se fossero destinate le stesse attenzioni destinate alle automobili all'impianto di riscaldamentomolte disfunzioni in termini di confort e in termini di risparmio energetico.
E' vero che la caldaia è appesa ad un muro ho in qualche locale dimenticato nello scantinato ma entrambi gli apparecchi usano gli stessi tipi di combustibili e scaricano le stesse famiglie di inquinanti.
Anche nel caso che non si possa provvedere all'isolamento termico delle pareti esterne è possibile ridurre la dispersione di calore dei caloriferi posti sulle pareti delle case che danno sull'esterno.
Si tratta di un microintervento che consiste nell'inserire un foglio di materiale isolante, termoresistente, atossico e ignifugo tra il calorifero e il muro.
In questo modo il calore non finisce per disperdersi nel muro a contatto con l'esterno e resta in casa.
Permette di aumentare almeno del 5% l'efficienza di ogni calorifero.
L'efficienza dell'intervento aumenta notevolmente in caso di muri non coibentati a sufficienza.
Condizionatori
Regolare la temperatura dai 4 ai 6°C rispetto alla temperatura esterna, prima di uscire spegnere il climatizzatore in modo da non avvertire una brusca e nociva differenza tra interno ed esterno